Sempre di più i pubblici esercizi e le attività commerciali in genere tendono ad allargare i propri spazi verso l’esterno per aumentare il business e la clientela.
Il dehors, oltre ad allargare lo spazio disponibile, serve per differenziare il locale, creare un ambiente per favorire la socializzazione e offrire un’opportunità reale di crescita perché permette di aumentare il numero di clienti e di conseguenza il guadagno.
Occorre però distinguere tra le diverse opzioni: strutture temporanee stagionali con ombrelloni, tavolini e sedie che a fine serata vanno radunati e tolti dallo spazio pubblico e strutture chiuse che possono essere usate tutto l’anno.
Protagonisti delle oasi di relax possono essere anche le tende, gli ombrelloni o i gazebo: soluzioni che si collocano a metà fra elementi funzionali e complementi di arredo, grazie alle varianti e all’ampia scelta di materiali e tessuti.
Praticamente ogni locale sceglie la soluzione più adatta e la personalizza in relazione alle proprie necessità.
La legge in materia è abbastanza rigida e ogni Comune detta le “sue” regole.
Bisogna anche considerare che il nostro è il paese dei centri storici e delle piazze dove si affacciano edifici di pregio architettonico e anche in questo settore servirebbero regole precise e uniformi.
Cosa prevede la legge
La legge, sinteticamente e salvo variazioni delle norme, definisce dehors gli spazi di ristoro all’aperto annessi ai locali di pubblico esercizio di somministrazione.
Il regolamento per l’occupazione di aree pubbliche per spazi di ristoro all’aperto prevede che s’intendono per:
- a) arredo urbano tutti gli elementi (ad es. sedie, pedane, tavoli, coperture, illuminazioni, delimitazioni) che possono essere collocati all’esterno degli esercizi pubblici al fine di creare spazi per il ristoro all’aperto;
- b) dehors l’insieme degli elementi singoli o aggregati, mobili, smontabili o facilmente rimovibili, posti temporaneamente in modo funzionale ed armonico sul suolo pubblico, o privato ad uso pubblico, che costituisce, delimita ed arreda lo spazio per il ristoro all’aperto annesso ad un pubblico esercizio di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico, come definito nella disciplina di settore.
Il dehors deve essere costituito da manufatti caratterizzati da precarietà e facile amovibilità, in quanto, normalmente, diretto a soddisfare esigenze temporanee.
L’occupazione di suolo pubblico richiede preventivamente un’autorizzazione.
Si deve quindi presentare richiesta per il rilascio della concessione all’amministrazione comunale (diversa da Comune a Comune e spesso variabile): tale autorizzazione può essere permanente o temporanea.
Inoltre, l’installazione del dehors su aree pubbliche è soggetta al canone o alla tassa per l’occupazione degli spazi pubblici.
Ma c’è di più: in presenza di vincoli di tutela ambientale e monumentale determinati dall’attuale normativa (legge 22/01/2004 n. 42) si devono ottenere preventive autorizzazioni anche da parte della Soprintendenza dei Beni Culturali in particolare per installazioni nei centri storici cittadini.